sabato 31 marzo 2012

Primavera

S’allenta il nodo dell’inverno, via la zavorra, togli pure le calze..il mio quartiere s’è riempito di fiori, il parco, verde brillante, inopportuna alla periferia è la promessa degli alberi da frutta, cammina lento il popolo, perché popolo è tutta sta gente, alleggerito il passo, raddoppiato i saluti, i giochi dei ragazzi ora si fanno eco, c’è ancora un camion che arriva dalla puglia: vende carciofi meloni arance e pere.. la voce amplificata m’arriva da lontano, brilla anche lei sotto questo bel sole…. "Venite Donne!! veniteeee.. mele, belli meloni, arance, frutta bbellaaaa….sembra il Mouezzin che chiama alla preghiera. Una sedia impagliata, trascinata a un angolo di strada, una donna è seduta regge le mani in grembo e sui fianchi un grembiule, borghi lontani, abitudini che mai sono perdute .. E gli africani che da noi sono tanti, formano capannelli vivaci, parole arrotolate, infiniti saluti, la luce intensa dei sorrisi e degli occhi, le mani lunghe disegnano nell’aria i loro gesti morbidi e aggraziati, i loro grands bou-bou serali, le gambe sono appena accennate sotto quelle vesti colorate, spuntano nudi i piedi, su queste terre piene di fatica.. Mi mancano i profumi, di pane, di fritto, di terra e di sudore..ma li sento ugualmente, sento i rumori, sento voci lontane, ruote di biciclette, un passo secco, un piede sulla ghiaia che ride impertinente, è piccolino .. è un piede di bambino.. S’allenta il silenzio invernale e io mi sciolgo al senso d’umanità che si risveglia e si rivela al sole, m’accorgo, annuso, guardo ed ascolto.. e mi lascio scaldare…

2 commenti:

  1. bello "sembra il Mouezzin che chiama alla preghiera"...

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  2. la primavera si riprende il suo spazio ed indossa il vestito migliore...

    (mouezzin ??? a istanbul, a istanbul !!! :)

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