E quando seppe scrivere, seppe d’aver scalpelli nelle mani, e
dentro gli occhi aveva le intenzioni, che guardare e vedere non è la stessa
cosa, come essere e sapere.. Quando s’accorse cosa poteva fare, s’accorse anche
del mondo, e che era in movimento, e che era pieno d’angoli nascosti, che
sentiva di vero. Quando scoprì delle parole il senso, seppe d’avere vita,
che l’avrebbe vissuta, che non avrebbe più negato all’aria.. Quando s’accorse
di tanta compassione, seppe ancora di se, era entusiasta, che quella
forza era proprio da lei, che quella sua andatura a testa alta tirava la
salita, e i piedi, se pur piccoli, marciavano a misura. Delle braccia sottili
fece alla vita tenaci lacci d’edera… E non potè morire, il giorno che morì.
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